Charles Baudelaire è conosciuto per la raccolta di poesie Fleurs du mal (I fiori del male) dove il male, come il bene, ha i suoi fiori e le sue bellezze.
Avevo un’amica ai tempi delle superiori che amava alla follia “I fiori del male”, era una dark, vestiva di nero, col chiodo, gli anfibi e sempre perennemente pallida. Tuttavia aveva un suo fascino, forse lo stesso fascino delle poesie di Baudelaire.
“L’orgoglio punito” fa parte proprio di quest’antologia e racconta la storia di un uomo che pensa di essere arrivato al massimo della conoscenza e della consapevolezza da sentirsi superiore a Dio. Infatti ad un certo punto si mise a gridare: <<Gesù, mio piccolo Gesù! come ti ho posto in alto! Ma se nel tuo punto debole ti avessi attaccato, la gloria e l’onta in te starebbero alla pari ed altro non saresti che un ridicolo feto>>. Proprio in quel momento accadde che la sua ragione si sgretolò e l’uomo precipitò nel caos più totale, e qui veniamo al passo che ho riportato nel mio romanzo:
Immediatamente la sua ragione lo abbandonò.
Il fulgore di quel sole d’un crespo si velò;
tutto il caos si riversò in quella intelligenza,
già tempio vivo d’ordine e d’opulenza,
e la cui volta aveva brillato di tanta sontuosità.
In lui s’insediarono il silenzio e l’oscurità,
come in una cantina la cui chiave è smarrita.
Da allora fu simile a una bestia randagia,
e quando, cieco a ciò che gli stava intorno,
vagava, senza distinguere l’estate dall’inverno,
sudicio, laido e inutile come un oggetto liso,
di ogni fanciullo divenne la gioia e il riso.
La ragione di questa scelta è che spesso è proprio l’orgoglio ad accecarci, ad allontanarci da colui o colei che amiamo, a farci troncare un’amicizia ed a renderci così stupidi da non riuscire più a riconoscere ed a capire davvero ciò che sta accadendo. L’orgoglio ci frega sempre.
Per saperne di più:
– Charles Baudelaire (1821-1867)
– I fiori del male